Il recupero del Salario accessorio sui fondi degli anni successivi, scelta autonoma dell’Ente
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11 Novembre 2024La Legge di Bilancio non porta buone notizie per il settore pubblico.
Contrariamente alle recenti promesse di “potenziamento” delle amministrazioni, l’approccio sembra fare un passo indietro, ripristinando i limiti alle assunzioni e introducendo il blocco parziale del turn over. Questa misura si traduce in un ritorno al tetto sulle assunzioni per gli Enti locali con più di 20 dipendenti e le Camere di Commercio, imponendo che nel 2025 possano assumere personale solo fino al 75% della spesa relativa alle uscite del 2024. Le economie così ottenute resteranno acquisite ai bilanci degli enti, con un risparmio stimato di 392 milioni nel 2025 e di 571,6 milioni annui a regime dal 2026. Secondo il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, questa scelta è necessaria per rispettare i vincoli di spesa stabiliti dalle nuove regole fiscali europee.
Contratti: risorse più consistenti per i rinnovi
Accanto a questa misura restrittiva, la Legge di Bilancio introduce però anche novità positive per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, stanziando risorse per l’intero triennio 2025-27 e avviando la programmazione dei fondi per la successiva tornata del 2028-30.
Questo cambio di passo, promosso dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, risponde alle nuove direttive fiscali comunitarie, che chiedono previsioni di spesa pluriennali, riducendo la tradizionale incertezza sui fondi per gli anni futuri. Per il triennio attuale 2022-24, la Legge di Bilancio conferma l’aumento al 6% degli stipendi dei dipendenti pubblici, grazie a una piccola integrazione del tetto di spesa per i fondi accessori, portato al 6% dal 5,78%. Nonostante ciò, il confronto con i sindacati resta acceso: il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha ribadito che un aumento del 6% non copre il 16,1% di inflazione accumulata nel triennio. Tuttavia, è necessario considerare anche le riduzioni del cuneo fiscale e altre misure, come l’equiparazione delle indennità ministeriali.
Fondi per i contratti futuri
Per il triennio 2025-27, il Governo ha previsto un aumento dei fondi, che partiranno da 1,755 miliardi nel primo anno fino a 5,55 miliardi a regime, con un incremento salariale stimato al 5,4% per seguire l’inflazione prevista. Per il successivo triennio 2028-30, i fondi cresceranno da 1,95 miliardi fino a 6,1 miliardi, riflettendo un’inflazione del 6%. Questi aumenti si estenderanno anche al personale sanitario, tramite una quota destinata del fondo sanitario e agli enti territoriali che dovranno invece reperire le risorse dai propri bilanci, sempre più limitati dalla spesa corrente.
Approfondimento:
Schema della Legge di Bilancio
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