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31 Gennaio 2023Accompagnare la crescita delle organizzazioni e rendere efficienti ed efficaci le relazioni: le Soft Skills che servono.
9 Febbraio 2023Pubblichiamo un approfondimento su soft skill e orientamento al risultato attraverso la lente di lettura dell’errore o della responsabilità. L’autrice, Daniela Binelli, è l’esperta di Dasein in Organizzazione e sviluppo risorse umane e Formazione manageriale.
Nelle organizzazioni il tema dell’errore è centrale. Molto si capisce della cultura organizzativa da come è trattato, visto e affrontato l’errore. Il concetto di errore è collegato a quello di colpa.
Nelle culture incentrate sulla colpa l’errore è il termometro che misura quanto ognuno ha inciso nel determinare inefficienza ed inefficacia.
Il concetto di colpa ha radici lontane, la nostra storia e la nostra cultura ne è permeato, il peccato originale si è evoluto e ha pervaso ogni ambito.
Ciò fa si che ognuno di noi è più propenso a vedere difetti, limiti e onte di se stesso e degli altri, piuttosto che talenti e punti di forza.
A scuola i nostri insegnanti motivavano molto dettagliatamente i nostri voti insufficienti, mentre i buoni voti rimanevano soli “come gambi di sedano”.
Siamo cresciuti pensando che il fare bene equivalga a fare il nostro dovere, mentre solo l’errore sia degno di nota e della nostra e altrui attenzione.
La colpa quindi e il senso di colpa sono le emozioni e le “razioni” principali.
Se ribaltiamo il paradigma e sostituiamo al concetto di colpa quello di responsabilità immediatamente si accende la luce. Mentre la colpa è un marchio a vita, è uno stigma indelebile, ha solo connotazione negativa e demotivante ed è immortalata in modo indelebile nel passato, la responsabilità è potere.
La responsabilità si gioca nel presente e nel futuro, nel bene e nel male. Siamo responsabili e quindi possiamo incidere ed influire e possiamo affrontare e risolvere le criticità.
La responsabilità è un’opportunità e crea opportunità per ognuno di noi.
Se adottiamo il paradigma dell’opportunità l’errore assume un’altra dimensione.
La questione importante diventa la soluzione; non è importante chi ha sbagliato e cosa, l’importante è trovare un diverso esito e generare innovatività. L’importante è il risultato.
L’errore spesso ci dà l’occasione di smettere di dare per scontato alcuni passaggi e processi, alcuni flussi.
Ci dà la possibilità di riflettere sui metodi e trovare best practices.
Nel “paradigma delle responsabilità” il concetto di errore cambia e da errore diventa umano e fisiologico.
Ciò non vuol dire che non ci si debba adoperare per ridurne il margine; tuttavia, se siamo responsabili saremo anche potenti e capaci di affrontare il drago.
Il drago poi è a volte un micetto.
Perché nel” paradigma delle responsabilità” si contempla la relatività dell’errore.
Si parla infatti spesso di evidenza dell’errore, che è oggettivamente poco oggettivamente dimostrabile.
Chi decide infatti cosa è un errore? L’errore è molto spesso un punto di vista; la stessa azione/situazione per un’altra persona o in base ad un’altra prospettiva potrebbe non essere erronea.
Diventa fondamentale, quindi, nelle organizzazioni aggirare o abbattere questo nemico paralizzante, questo ostacolo ad un problem solving effettivo che superi la logica della creatività da cocktail party.
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